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Attingendo con rara intelligenza dalla scienza e dalla geometria, Marta Markoska è capace di mutuare termini apparentemente distanti dalla poesia in versi che, giocando su un calibrato controllo formale, bruciano di domande, dubbi, intuizioni. L'uomo come cosmo e il cosmo come legge in divenire, sembrano soggiacere ad una stessa logica in cui l'amore è anche caos e la caduta di un corpo fisico è anche il tremolìo di un'anima. Il grande è come il piccolo e l'alto è come il basso, visione quasi alchemica che cerca la misura e il senso delle nostre più nascoste emozioni sapendole legate al tutto. La poesia di Marta Markoska parla di noi e del misterioso avvicendarsi di leggi che da sempre governano le cose. Ma, poetessa consapevole, sa che alla fine di ogni regola: Il nostro trionfo è inevitabile/a causa della scoperta che/lo squilibrio è uno stato naturale/ e l’ordine è un effetto collaterale al caos. Entropia e storia personale, dunque, coincidono come due rette parallele che si toccano soltanto nell'infinito che è in noi.

commento critico di Wolfango Testoni

Person mid-jump- as if there was no gravity

Qual è la situazione della poesia nel Suo Paese?

Ogni generazione ha la sua poetica, il suo stile, il suo proprio lirismo. Questo perché diverse generazioni percepiscono la vita stessa in modo differente. Il mondo cambia, si riorganizza, e la poesia non è immune da questo processo. Nel mio paese c'è una grande varietà di poeti e poetiche tra le diverse generazioni e penso che ai giorni nostri la poesia sia più che mai rispettata tra i generi letterari. Forse i nuovi media ci permettono di essere super produttivi in quel campo, perché una poesia può essere scritta immediatamente, in un respiro, e condivisa all'istante, così che la poesia smette di essere marcata e determinata nazionalmente e diventa internazionale.

Pensa che la poesia sia uno strumento per avvicinare culture e religioni diverse?

Sì, certamente. La poesia può avvicinarsi a qualsiasi religione e legarsi ai suoi concetti; la poesia può anche superare qualsiasi differenza tra le persone, le loro culture, persino le loro individualità. Ho partecipato a numerosi incontri internazionali di poesia con poeti da tutto il mondo. Ci siamo comportati come se ci conoscessimo da una vita intera. Eravamo uniti nella poesia. È lo stesso con ogni forma d'arte, nel senso più ampio del termine. Per esempio, ho incontrato una poetessa greca che è diventata una mia grande amica. Questo dimostra come la poesia possa portare oltre i conflitti politici. I poeti sono ambasciatori del loro paese e ovunque vadano rappresentano il paese al suo meglio. L'arte è un linguaggio universale, proprio come il sorriso.

Il linguaggio oggi si è impoverito: la poesia può ridare valore alla parola?

Alcune parole sono inutili, concordo con questo. In un mondo di povertà e guerra, la gente non ha bisogno di parole ma di fatti. La poesia non può portare cibo sulle tavole di chi soffre ma può far sorridere qualcuno. E per questo vale la pena di scrivere. I poeti sono profeti. Possono vedere le cose prima di chiunque altro. Ho scritto il mio libro “Black Holes within Us” quasi tre anni prima che il mio matrimonio fallisse. È stato un libro che ha anticipato alcuni dei momenti più tristi e traumatici dei tre anni seguenti.
Non solo la poesia può restituire valore alla parola ma ha anche un ruolo ricostruttivo. Non solo costituisce la struttura del linguaggio, ma può creare interi nuovi mondi, interi Universi.

La poesia nel mondo dei giovani. Quale futuro?

Certo che la poesia ha un futuro. È nostro dovere tenerla in vita. È in questo modo che anche noi possiamo restare in vita. Una mutua ri-connessione. Stiamo facendo della reciprocità: noi viviamo attraverso la poesia, la poesia vive attraverso di noi. Tra le giovani generazioni è perfino più facile tenere viva la fiamma della poesia grazie ai nuovi media e ai social network. Tutti hanno abbastanza tempo per leggere una poesia, mentre questo non può essere detto per un libro. Nonostante la corsa quotidiana delle ore nella nostra vita, leggiamo poesia dai nostri telefoni; la leggiamo seduti in metropolitana, mentre aspettiamo in fila, mentre cuciniamo, mentre camminiamo, mentre siamo al gabinetto 🙂

La poesia sui social network: qualità o spazzatura?

È lo stesso con tutto: comprare vestiti cliccando sulla pubblicità sui social network, qualità o spazzatura? Dipende dal proprio gusto. Trovo queste situazioni simili, voi no? Tutto dipende dalla raffinatezza del nostro gusto personale. Siamo noi che dovremmo sapere cosa scegliere e cosa rifiutare. Ogni cosa ha il suo proprio valore. Il nostro dovere è trovare cos'è più adatto e più appropriato per noi. E credo fermamente che ogni poesia troverà il suo lettore. Questa affermazione può sembrare rendere relativi i concetti di versacci e poesia di qualità, ma nel tempo la qualità può essere rifinita e selezionata. La misura è il tempo, non una scelta umana.

The poet Marta Markoska
La poetessa marta Markoska

Inizia la rassegna stampa del Festival Europa in versi con il comunicato apparso su Leggeretutti.net.

Alla sua settima edizione, Europa in versi porterà a Como ben dodici poeti tra italiani e stranieri per confrontarsi sul tema "Poesia, scienza e tecnologia".

Mappa con spilli

 

Sono ora disponibili un'intervista fatta a Helen Soraghan Dwyer ed un commento critico sulla sua poesia.

Con il nuovo anno è iniziato il conto alla rovescia che ci porterà ad Europa in Versi 2017: mancano 10 settimane al tanto anticipato Festival, che si terrà il 7 e l'8 aprile.

Nell'attesa vi aiuteremo a conoscere meglio i poeti ospiti dell'edizione 2017, presentandovene uno ogni settimana. Oggi la protagonista è Helen Soraghan Dwyer, poetessa irlandese dalla malinconia struggente, capace di evocare un senso di intimità profonda nei sui versi.

Liliac flowers in a field

Helen Soraghan Dwyer, scrittrice e poetessa, è presidentessa dell’Unione degli scrittori irlandesi.
Nelle sue poesie selezionate per questa edizione di Europa in Versi a fare da trait-d-union è una drammatica e pervasiva idea di morte, di fine inesorabile, di non possibilità di ritorno. La morte non viene evocata, non assume contorni indistinti e nebulosi ma, al contrario, diviene protagonista dalle fattezze concrete e tangibili. La morte è bara e tomba, è il saluto che la madre non darà più al figlio, è il rossetto che non toccherà più le labbra che colorava.
Non ci sono divinità o filosofie extra-terrene a consolare il dolore straziante che la tremenda Donna Nera trascina con sé ma solo gesti umani che, nella loro consapevole impossibilità di ricostituire lo stato delle cose, tracciano l’unica linea di continuità ammessa tra il mondo di chi va e quello di chi resta.
Una poesia realistica, sofferta e sofferente che la Dwyer ha il grande merito di accompagnare, in ogni singolo verso, con una dignità spiccata e intensa, quella dignità che sopra e sotto la terra definisce e garantisce il senso autentico di umanità.

commento critico di Alessandra Corbetta

Fotografia di un bosco nella nebbia

Qual è la situazione della poesia nel Suo Paese?

In Irlanda la poesia sta vivendo uno dei suoi periodi migliori. Se si dice a qualcuno che si  compongono poesie, nessuno rimarrà sorpreso, perché molti lo fanno. Ci sono festival della poesia in tutta la nazione.
- " Poetry Ireland ": la più importante organizzazione che supporta la poesia e i poeti
-"Art Council" che supporta gli editori di poesie
- "Irish Writers' Centre" che tiene seminari di poeti, così come altre organizzazioni in molte altre città e paesi. Esistono molti centri residenziali, come ad esempio il "Tyrone Guthrie Centre " dove scrittori e poeti possono trascorrere del tempo sviluppando le loro capacità. Il Sindacato degli "Scrittori irlandesi" organizza a sua volta eventi poetici e fornisce anche suggerimenti utili per poeti e scrittori riguardo a contratti editoriali ed eventuali dispute che si possono verificare tra gli editori stessi. La cultura irlandese aiuta i poeti e gli altri scrittori contribuendo alle spese dei viaggi qualora partecipassero a festival all'estero.

Pensa che la poesia sia uno strumento per avvicinare culture e religioni diverse?

Attraverso la poesia esprimiamo i nostri pensieri e le nostre sensazioni. È la via più sicura per conoscere noi stessi e per far si che gli altri ci conoscano. Come può conoscerci qualcuno se non sa che cosa pensiamo o quali sensazioni proviamo? Nella poesia si manifesta la nostra onestà. Quindi, chi ci ascolta o legge le nostre poesie, sente che esprimiamo sentimenti veri e pensieri sinceri. Non si può ingannare l'onestà. Ci si può comprendere, conoscere, e capire che non siamo così diversi gli uni dagli altri. Tutti noi infatti nutriamo speranze e sogni, tutti noi soffriamo a causa di alcune perdite e proviamo a reagire, a rialzarci. Ciò accade in ogni cultura, in ciascuna religione del mondo. Quando ci rendiamo conto di quanto condividiamo, possiamo capire che sussistono più somiglianze che differenze; questa consapevolezza può costruire un ponte tra due culture qualsiasi, non importa quante diversità ci possano essere.

Il linguaggio oggi si è impoverito: la poesia può ridare valore alla parola?

Bella domanda..aspettarsi che la poesia renda valore alle parole è davvero chiedere molto..ad ogni modo, penso che senza la poesia il linguaggio sarebbe ulteriormente sottovalutato. Basti pensare ai giovani che oggi crescono in un mondo caratterizzato dal gergo degli sms. Dove scoveremmo frasi belle, parole evocative, espressioni sincere, se non nella poesia?

La poesia nel mondo dei giovani. Quale futuro?

Certo. Ho intervistato molti giovani poeti in occasione del programma "Rhyme and Reason " (Rima e Ragione) sulla frequenza radiofonica  "Doublin South FM". Ebbene, sono affascinati dal loro lavoro e impazienti di condividere i risultati ottenuti con il mondo intero. Ritengo che il futuro della poesia sia al sicuro nelle loro mani.

La poesia sui social network: qualità o spazzatura?

Entrambe, penso. Dal momento che non riesco a trovare nessuna definizione univoca di poesia, penso che qualsiasi raggruppamento di parole possa essere definito "poesia". Aggiungo inoltre che alcune poesie sui social network non sono altro che un raggruppamento di parole. Ma se scriverle ha soddisfatto il poeta e ascoltarle o leggerle soddisfa gli altri..allora che male c'è?
Ci saranno variazioni nella qualità delle poesie, e noi saremo sempre capaci di trovare poesie buone. Allora, lasciamo che tutti apprezzino il proprio gusto in fatto di poesie!

Si dice spesso che gli irlandesi nutrano un profondo senso di malinconia - un luogo comune più o meno condivisibile. Ad ogni modo le Sue poesie trasmettono un impressionante senso di perdita. Pensa che la Sua storia personale abbia in qualche modo influito su questa particolare sensibilità o si è sempre trattato di una prospettiva privilegiata per Lei?

A dire il vero, non sono completamente d'accordo sul fatto che gli irlandesi abbiano un profondo senso di malinconia. Conosco molte persone che hanno scelto di vivere in Irlanda perché ci considerano cordiali, amichevoli e felici. Mi dicono che gli irlandesi sorridono molto di più delle persone dei loro paesi d'origine.
Penso che potremmo esserci guadagnati la fama di essere malinconici, perché esprimiamo la nostra tristezza nelle canzoni e nelle poesie. Ciò non significa, comunque, che siamo più tristi di qualsiasi altra etnia. Credo che le altre etnie vadano avanti come se nulla fosse quando sono colpite da una perdita. Forse perché ritengono che ignorare la sofferenza emotiva sia un segno di forza.
In Irlanda invece probabilmente scriveremmo canzoni o poesie in un momento di sofferenza.
Quando siamo contenti non sentiamo infatti tanto la necessità di comporre. Cogliamo semplicemente l'attimo!

Si, molti miei poemi si ispirano alla perdita. La critica ha accusato le mie poesie di addirittura oltrepassare questo senso di vuoto. Di sicuro hanno aiutato me, la sottoscritta a superare questa sensazione.
Che cosa si può fare nel caso di una perdita? Beh, si può piangere, deprimersi, perdere la speranza, oppure scrivere e superare il dolore. Non è una soluzione immediata. Le poesie non arriveranno finché non si avrà proseguito almeno un po' nel viaggio di rielaborazione del dolore. Le poesie giungeranno solo in un secondo momento e aiuteranno a concludere il viaggio.

Non penso che la mia esperienza personale abbia contribuito a sensibilizzare il senso di perdita.
Penso di aver sempre avuto quel tipo di sensibilità, ma mi comunque ritengo fortunata, perché ho sempre trovato un modo per affrontare la sofferenza, scrivendo poesie, appunto.

 

traduzione in italiano a cura degli studenti dell'ENAIP di Como

La poetessa Helen Soraghan Dwyer
La poetessa Helen Soraghan Dwyer

La poetessa Helen Soraghan Dwyer
The poet Helen Soraghan Dwyer

Helen Soraghan Dwyer is the current chairperson of the Irish Writers’ Union. She produces and presents a weekly arts program, Rhyme & Reason on Dublin South FM community radio station. Helen’s first collection of poems, Still-Faire, in English and Irish was published by Lapwing, Belfast, in 2010. Her second collection of poems, Beyond, also published by Lapwing, was launched in the Irish Writers’ Centre, Dublin, in 2011. Helen’s third collection of poems, in Irish, English and Romanian, published by Ratio et Revelatio, was launched in Timisoara, Romania in 2014. Helen has just completed a novel, Secrets, a coming-of-age story set in Dublin, Paris, Italy and New England.

Nato in una famiglia alevita, Hydar Ergülen non dimentica le sue radici, e una vena di misticismo sufi sembra aleggiare in tutti i suoi versi nei quali è sempre presente la dimensione spirituale che il poeta raggiunge grazie al sentimento dell’amore. Amore che è tolleranza, rispetto per tutti e soprattutto verso la figura femminile, che è per il poeta non solo musa ispiratrice, ma presenza reale e salvifica. Altro tema è quello della memoria e del ricordo dei propri cari, come nella poesia dedicata al padre “un uomo che di questa vita ha fatto un paradiso/e un paradiso ha reso la vita al di là!”. L’atmosfera del multiforme paesaggio e della ricca storia culturale della Turchia, ponte tra Oriente e Occidente, si avverte in sordina , ma in modo costante nei versi del poeta.

commento critico di Laura Garavaglia

Old woman in the desert

Qual è la situazione della poesia nel Suo Paese?

In Turchia c'è una forte tradizione poetica. La nostra poesia è stata influenzata dalla poesia mistica prima e durante il periodo Ottomano, dalla poesia popolare e dalla poesia Divan, anche chiamata “Poesia del palazzo”. Il periodo repubblicano è ricco di notevoli esempi di poesia moderna. Oggi i poeti sono moltissimi, provenienti sia dai circoli secolari che da quelli islamisti; ci sono poeti curdi o turchi che scrivono in turco, entrambi i gruppi contribuiscono a mantenere questa grande tradizione ma scrivono anche la loro propria poesia.

Pensa che la poesia sia uno strumento per avvicinare culture e religioni diverse?

Sì. Avvicina non solo culture e religioni diverse, ma anche poeti con credenze e opinioni politiche che divergono in Turchia. Ho sempre creduto che la poesia abbia una funzione di aggregazione e avvicinamento.

Il linguaggio oggi si è impoverito: la poesia può ridare valore alla parola?

La poesia è sia futuro che passato. La poesia contiene la memoria del passato e quella del futuro. Per questo, anche se il linguaggio di un'era specifica o il linguaggio di oggi sono poveri, la poesia li arricchisce. Facendo questo, aggiunge anche il linguaggio corrente al suo repertorio. So per certo che questo è il caso per la poesia in Turchia. Inoltre, nell'incontro tra le lingue del passato e di oggi, si scopre anche una nuova poesia.

La poesia nel mondo dei giovani. Quale futuro?

La poesia viene sempre portata avanti da nuovi poeti. Il nuovo è portato da gente nuova. Anche la continuazione della vecchia poesia e l'esistenza di vecchi poeti è possibile solo grazie all'emergere di nuovi poeti e all'avanzare di nuova poesia.

Catturare il linguaggio dei giovani, capire il linguaggio giovane è tra i compiti della poesia.
Sappiamo che è sempre stato così fino ad oggi. Non vedo perché non dovrebbe essere così anche in futuro.

La poesia sui social network: qualità o spazzatura?

C'è un movimento in Turchia chiamato "şiirsokakta" (poesia-sulla-strada), che è stato attivo a partire da 4-5 anni fa. Penso che i social media ne siano un aspetto. Penso che siano necessari per iniziare a fare poesia, per far leggere poesia.

Fotografia di Haydar Ergülen
Il poeta Haydar Ergülen

Sono ora disponibili un'intervista fatta a Haydar Ergülen ed un commento critico sulla sua poesia.

Con il nuovo anno inizia il conto alla rovescia che ci porterà ad Europa in Versi 2017. Mancano ora 11 settimane all'atteso Festival, che si terrà il 7 e l'8 aprile.

Nell'attesa ogni settimana vi aiuteremo a conoscere meglio uno dei poeti ospiti dell'edizione 2017. Questa settimana il protagonista è Haydar Ergülen, prolifico poeta turco nonché direttore di due festival letterari.

Mongolfiere in volo su una landa deserta