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Le opere di vincitori e finalisti del Premio Europa in versi vengono recensite: ad aprire le danze è la poetessa Maria Pia Quintavalla, vincitrice della sezione Poesia inedita.

Il Premio Europa in versi 2017 si è chiuso il 28 febbraio e a marzo sono stati svelati i vincitori ed i finalisti del concorso letterario, articolato in otto categorie tra poesia e prosa. Questi sono stati premiati durante il Festival Europa in versi, alla fine del reading tenutosi nella splendida Villa Gallia, dove hanno avuto la possibilità di leggere parte delle opere che hanno giovato loro il riconoscimento della giuria.

Ma vincitori e finalisti rimangono da scoprire: di chi e di quale scrittura stiamo parlando? Eccoli quindi svelati per voi!

Nei prossimi mesi li presenteremo uno ad uno: collaboratori de La Casa della Poesia di Como e membri della giuria hanno recensito le opere da loro presentate al Premio.  Che li abbiate visti durante il Festival e siate rimasti affascinati dai loro versi o che siano ancora soltano un nome dal suono vagamente familiare, vale la pena di conoscerli a fondo.

[/media-credit] Maria Pia Quintavalla - vincitrice della sezione Poesia inedita del Premio Europa in versi

Ringraziamo tutti coloro che hanno contribuito al grande successo di Europa in versi, Festival Internazionale di Poesia che ha coinvolto anche quest'anno centinaia di persone e in particolare i giovani. Grazie ai poeti partecipanti e ai vincitori e finalisti del Premio Europa in versi, grazie ai docenti dell'Università dell'Insubria: al Rettore Vicario Giuseppe Colangelo, alla Professoressa Barbara Pozzo, al Professor Stefano Serra Capizzano, alla Professoressa Michela Prest e agli studenti: Federico Gilardoni, Lorenzo Santambrogio, Giorgio Dominioni e ai bravissimi studenti traduttori e traduttrici; grazie all'Istituto Enaip a tutti gli studenti e alle Professoresse Rossella Clerici, Elisabetta Proserpio, Daniela Manili Pessina. Grazie alla Direttrice dell'Accademia A. Galli Raffaella Porta e al Professor Ivan Quaroni, agli studenti dell'Accademia Aldo Galli che hanno reso possibile l'allestimento della mostra, grazie alle allieve del Conservatorio di Como, grazie ai Dirigenti Scolastici dei licei Classico e Scientifico A. Volta Prof. Vincenzo Iaia, Psicopedagogico e Musicale T. Ciceri Prof. Nicola D'Antonio e Scientifico P. Giovio Prof. Marzio Caggiano e alle insegnanti, in particolare Laura Bianchi, Silvia Anello, Ulderico Pietrantonio, Adriana De Bernardo, Valentina Romano e grazie a tutti i loro studenti. Grazie ai traduttori Annarita Tavani e Andrea Ripamonti, grazie ai fotografi di Camerabox e a Giulia D'Andrea e grazie al Nucleo Volontariato A.N.C. di Como. Un sentito grazie a chi ha permesso anche quest'anno la realizzazione del Festival: Università dell'Insubria, il Comune di Como, Fondazione Cariplo, la Camera di Commercio di Como, Fondazione della Comunità Comasca Onlus, Fondazione A. Volta, Hotel Metropole & Suisse. Grazie a chi ci ha ospitato nella prestigiosa sede di Villa Gallia, Maria Rita Livio Presidente della Provincia di Como e Maria Grazia Sassi, Consigliera Provinciale e rappresentante dei poteri locali al Consiglio d'Europa. grazie al Sindaco di Como Mario Lucini e all'Assessore alla Cultura Luigi Cavadini.

Un momento di particolare importanza durante il Festival è stata la consegna di una medaglia d'argento, conio della zecca di Stato per i trent'anni della bandiera europea (1985 -2015),  al Professor Ion Deaconescu, alto rappresentante della poesia e della cultura rumena nonché presidente dell'Associazione Miahi Eminescu, da parte della Professoressa Maria Grazia Sassi.

Lo Staff di Europa in versi ringrazia Maria Rita Livio - Presidente della Provincia- e Maria Grazia Sassi - Consigliera provinciale e rappresentante dei poteri locali al Consiglio d'Europa - per il loro continuato sostegno al Festival, la loro pronta risposta ad ogni richiesta e la loro vicinanza a quella che è la ragione di Europa in versi, la poesia.

 

Il poeta Ion Deaconescu
Il poeta Ion Deaconescu
La dottoressa Maria Grazia Sassi
La dottoressa Maria Grazia Sassi
La consegna della medaglia
La consegna della medaglia

La rassegna stampa di Europa in versi 2017 contiua: appare oggi - 1 Aprile - un articolo su Il Corriere della Sera che racconta cosa aspettarsi dal Festival, mentre l'inserto dedicato alla provincia di Como del giornale riporta a tutta pagina una conversazione con Laura Garavaglia, presidentessa de La Casa della Poesia di Como, riguardo a temi ed ospiti di questa VIIa edizione di Europa in versi.

corriere della sera trafiletto
Il Corriere della Sera
corriere di como pagina
Vivi Como

 

Si svolgerà nella splendida cornice di Villa Gallia l'evento principale del Festival Europa in versi: sabato 8 aprile la villa ospiterà un pomeriggio di letture e di incontro con i poeti partecipanti al Festival. Invitati all'evento anche i vincitori e i finalisti del Premio Internazionale di Poesia e Narrativa Europa in versi.

La villa sarà accessible dal cancello di Passeggiata Villa Olmo e dal cancello di via Museo Giovio.

Chi arrivasse in auto potrà trovare dei posteggi in via Museo Giovio, in via Cantoni, in via per Cernobbio e in via Zamenhof.

MAPPA DI VILLA GALLIA

 

Poesia della precarietà, dell'anelito insoddisfatto che allude ad un esilio in continuo divenire, la “parola” di Ion Deaconescu germina e si sviluppa in un territorio senza storia, un territorio interiore dove gli elementi sembrano nominati per la prima volta. Il cielo, l'acqua, la luce si mostrano con una lentezza riflessiva molto simile allo spleen. Pan è morto ma qualcosa di pagano, di antico, riemerge sempre rinnovandosi nel grido stesso degli elementi dati all'uomo, al poeta: “Hai fatto un passo sulla conchiglia/ E un grido di una gran devastazione/ Si è fatto sentire dappertutto”. La parola si carica di ambiguità in un creato ancora da decifrare. La meraviglia allora sembra un punto fermo che nutre il poeta in preda allo sguardo e alla carne. Quando sentirò gridare il mio nome/ O il nocciolo del sogno/ che comincia a dare il suo frutto/ Alle porte della meraviglia?/. Il grido, che da sempre annuncia un fremito vita e timore che, anche grazie alla poesia, può diventare lo stupore d'esistere.

commento critico di Wolfango Testoni

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Qual è la situazione della poesia nel Suo Paese?

C'è sempre stato un modo di esprimersi che si è trasmesso di generazione in generazione: in un certo senso il popolo  rumeno è nato poeta.
Infatti la Romania ha contribuito a dare alla poesia mondiale nomi di valore, come Nichita Stanescu, Stefan Augustin Doinas, Gellu Naum, Mircea Ivanescu, Ion Stratan, Marin Sorescu, Adrian Paunescu, ma oggigiorno il panorama della poesia è cambiato.
Oggi, in piena globalizzazione, molto di più che in passato abbiamo bisogno della poesia e di un rinnovato “umanesimo” per salvare il nostro pianeta.
La poesia mantiene viva la memoria e i poeti hanno una grande responsabilità. Attraverso la parola, il poeta organizza il caos. Innamorato del silenzio, non ha un altra via per vincere che le parole. È stato detto più volte, in epoca moderna, che la parola mina tutti i significati del linguaggio. Tra i primi a esprimere questa idea fu Mallarmé e poi il movimento Dada che riteneva che la distruzione del linguaggio portasse al trionfo della poesia, mentre i surrealisti hanno sostenuto la supremazia del linguaggio a scapito dei poeti.

Pensa che la poesia sia uno strumento per avvicinare culture e religioni diverse?

Si, sono convinto che la poesia continui a essere un modo speciale per avvicinare i popoli, erigendo  ponti e aprendo passaggi  tra culture  diverse, perché la poesia, attraverso la parola, dà senso alla vita, aiuta fin dalla nascita a entrare nella dimensione del tempo. Parafrasando un affermazione di Zohar, nello stesso tempo in cui sono apparse le parole, sono apparsi  i fiori.
Credo che nel mondo odierno  povertà,  indifferenza,  conflitti e tensioni hanno reso più fragile la poesia. In queste circostanze, la parola gioca un ruolo fondamentale nella conservazione di emozione e bellezza, essendo  la sorgente cosmica, seme e radice  della bellezza nel mondo .
Inoltre, oggi, la  parola deve resistere all’ignoranza e  al cattivo gusto.

La poesia nel  mondo dei giovani. Quale futuro?

Poesia nel mondo dei giovani? Che poesia? Quella del piacere, del consumo delle sensazioni effimere e della vita frivola? È un peccato, ma i giovani hanno perso l'interesse per la poesia e la cultura, forse non sapendo che vivere nella cultura e per la cultura significa acquistare delle idee e approfondire la conoscenza della realtà, per sentirsi  liberi.
Gli uomini hanno bisogno d'un altro ritmo, profondo, quello del cuore e del cosmo.
Per fortuna, la poesia avrà per sempre il suo avvenire assicurato.

La poesia sui social network: qualità o spazzatura?

Esiste, naturalmente, un’equazione non conosciuta fino ieri: poesia e magia di Internet.
Viviamo in un’epoca senza apparenti frontiere, ma con barriere invisibili nell'anima, muri di solitudine che ci separano gli uni dagli altri. "Non esiste che un posto che si apre verso il nulla", diceva M.Sperber. Potrebbe essere il nulla di Internet, che ci dà illusioni di solidarietà, di amicizia, dell'accesso  a qualsiasi informazione.
Nell'era delle comunicazioni oggi, sopratutto sul piano artistico, si avverte più intensamente una “malinconica debolezza”: dai blog, YouTube, Facebook, si inviano istantaneamente delle foto, notizie, poesie, ma senza preoccupazione per lo stile e spesso per il contenuto di ciò che si scrive.
In questo nuovo oceano della comunicazione digitale, l'attività poetica è diventata un pretesto, un suicidio programmato.
Octavio Paz diceva "capire una poesia significa prima di tutto ascoltarla, perché le parole entrano nelle orecchie, appaiono  agli occhi, spariscono nella contemplazione. Qualsiasi lettura d'una poesia invita a provocare silenzio. Leggere una poesia significa ascoltare con gli occhi, ascoltarla significa vederla con le orecchie". Una poesia può provocare un’emozione ma non certo attraverso Internet, dove spesso si usa un linguaggio specifico, con abbreviazioni, con segni grafici bizzarri. Nel mondo di Internet la poesia ha perso la sua voce interiore, diventando un testo monotono che non provoca emozioni.
Nell’era dell’informatica, la nuova comunicazione ci obbliga a nuotare in queste acque vendicative e fredde, tenendo tra i denti una poesia che non sarà mai scritta.

il poeta Ion Deaconescu
Il poeta Ion Deaconescu

Torna ad Europa in versi la tanto attesa Bottega di poesia: già presente al Festival da diversi da anni, la Bottega - gestita da Mario Santagostini - è un'occasione per poeti e aspiranti poeti di confrontarsi con un occhio esterno imparziale e farsi indirizzare sulla strada migliore. Un momento privato di analisi e commento delle opere di chi si iscrive, perché ognuno possa trovare la propria vera voce.

La Bottega è, come ogni altro evento al Festival, gratuita. La si potrà trovare a Villa Gallia il giorno sabato 8 aprile, dalle ore 14.30 alle ore 16.00. Per parteciparvi è sufficiente inviare una email a lacasadellapoesiadicomo@gmail.com, segnalando il proprio nome e cognome e scrivendo in oggetto "Bottega di poesia".

 

 

La giuria di Europa in versi, dopo un’attenta analisi delle centinaia di opere concorrenti nelle varie sezioni, ha decretato i  Vincitori e Finalisti del Premio 2017, alla sua seconda edizione dopo il successo ottenuto l'anno passato.

Poesia Inedita, Poesia Edita, Poesia In Dialetto, Poesia Giovane, Narrativa Edita, Narrativa Inedita e Narrativa Giovane: queste le sezioni del Premio, chiusosi il 28 febbraio.

La giuria - guidata da Milo De Angelis e composta da Elisabetta Broli, Laura Garavaglia, Mario Santagostini, Andrea Tavernati e Wolfango Testoni - desidera ringraziare tutti i concorrenti per l’impegno profuso e per il livello complessivamente elevato delle opere pervenute, che ha spesso reso difficile
l’assegnazione delle preferenze accordate, frutto di accorta delibera.

(Qui disponibile il comunicato in pdf)

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Cinzia Demi, nata a Piombino, Livorno, lavora e vive a Bologna, dove ha conseguito la Laurea Magistrale in Italianistica. È operatrice culturale, poeta, scrittrice e saggista. Dirige le Collane di Poesia per Pendragon, Minerva, Il Foglio. Cura per il sito italo-francese Altritaliani la rubrica “Missione poesia”. Per l’Università di Bologna collabora con il Centro di Poesia Contemporanea. E’ presidente dell’Associazione Culturale “Estroversi”. Numerose le sue opere poetiche, spesso portate anche in forma drammatica su numerosi palcoscenici italiani. Fra queste le più recenti sono: Ero Maddalena e Maria e Gabriele, l’accoglienza delle madri.

Quella di Cinzia Demi è una poesia fortemente scenica che non teme di usare la parola per definire luoghi, tempi e rapporti fra gli esseri umani, partendo da una capacità estrema di sovrapposizione tra autore, lettore e personaggio in un gioco di confronto e rispecchiamento continuo che non può che tradursi in un fortissimo coinvolgimento.
Allo stesso tempo l’abilità e perfino l’opportunità che la poesia pretenda di raccontare viene continuamente messa in discussione, per essere superata grazie ad un linguaggio controllatissimo, che utilizza tutti gli strumenti metrici e retorici della tradizione, pur risultando assolutamente attuale. Una poesia nella quale l’elemento femminile assume la forza di una perseveranza nutrita di valori incancellabili. In essa il mito si fa incanto proprio perché alimentato da una umanità vitale che scorre in una dicibilità aperta verso l’universalismo, senza per questo rinunciare al proprio della lingua poetica. Per Cinzia Demi il veicolo privilegiato, e forse l’unico ancora valido, per spiegare un improbabile che sfida continuamente i confini dell’impossibile: quello di una “favola” che assurge al rango di verità riconquistando ogni giorno il cuore degli uomini.

commento critico di Andrea Tavernati

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