Julia Pikalova - Russia
L’esperienza di vita di Julia Pikalova è plurilingue. Nata in Russia, ha vissuto a lungo negli USA e risiede da molti anni in Italia. Frequenta i tre universi linguistici in parallelo e spesso considera come uno stesso tema migri dall’una all’altra lingua. Non si tratta solo di tradurre, ma di diversità di espressione. Infatti la parola, la nascita della parola poetica è al centro dei suoi testi e si intreccia con la nascita stessa dell’universo, come se lì, al momento del big bang, ci fosse la chiave di tutto. Il poeta è dunque un rabdomante. Con la bacchetta magica della parola ha il compito di evocare il rapporto originario tra parola e cosa. Un oggetto irrimediabilmente perduto. La lotta è impari, la battaglia persa in partenza. Ma il poeta, e forse l’uomo, ci deve provare, sempre e sempre, perché questa è la sua condanna e il suo eroismo. Un martirio da affrontare senza perdere mai la speranza di una possibile felicità.
LA CREAZIONE DEL MONDO
La terra era informe e vuota
E lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.
Il poeta sul foglio ancora vergine
Si estenua con qualunque possibilità.
Egli prende tutto da niente,
E di nuovo si tormenta sull'universo,
Ma la sua forza apparente
Cambierà in misera impotenza:
Si rincorrono le onde, libere e orgogliose,
E nelle loro profondità - onde, onde di nuovo,
E questa diavoleria dell'acqua
Non si arrende alla diavoleria della parola,
E il mutismo è pieno e profondo…
Ma ha vibrato la membrana presentendo –
Ed emerge la prima riga
Dal rombo dell'oceano mondiale,
Mute si schiudono le labbra:
"Egli pensava sul giovane pianeta.
La terra era informe e vuota
E lo spirito di Dio aleggiava sulle acque."
CANZONE DEL POETA
L'involucro labile e sparuto
All'incontro col paesaggio conduco.
L'universo che sempre più dilaga
In una rete di metafore racchiudo.
Si propaga? – non fa niente –
Stringerò più forte le estremità...
L'involucro sparuto si spaventa!
Il tuo aiuto, o mia musa, verrà?
Sto davanti al lago soleggiato,
Pari ai cieli esso è profondo –
E mi immergo e lo penetro tutto,
E riemergo in un altro mondo,
E indietro, di nuovo, nuovamente,
E cucio, cucio le estremità...
L'involucro sparuto si tormenta!
Il tuo aiuto, o mia musa, verrà?
SI TROVERÀ - MAI
Anima mia, ti stancherai una volta
Di rinforzare le mie fragili ossa?
Io ogni giorno mi spezzo di brama,
Di muta immutabile angoscia.
Ma ogni giorno tu mi inciti di nuovo
E un lavoro non visibile mi dai,
In cerca di un'unica parola
Che si troverà – mai.