
SELECTION OF WINNERS AND FINALISTS
OF THE INTERNATIONAL POETRY AND NARRATIVE AWARD EUROPA IN VERSI 2025
OFFICIAL RELEASE RESULTS OF THE TENTH EDITION OF THE INTERNATIONAL PRIZE FOR POETRY AND NARRATIVE "EUROPA IN VERSI E IN PROSA"
The jury examined the many works received and came to the definition of the selection of the finalists and absolute winners for the sections PUBLISHED POETRY, UNPUBLISHED POETRY, PUBLISHED NARRATIVE, UNPUBLISHED NARRATIVE.
Among the works received for the PUBLISHED POETRY section, the jury decided to proclaim
OVERALL WINNER
Claudio Damiani Rinascita, Fazi editore
TIED FINALISTS
Luigi Cannillo, Dal Lazzaretto, La Vita Felice
Marco Pelliccioli, Nel concerto del tempo, Mondadori
Daniela Pericone, Corpo contro, Passigli
The jury also decided to signal the works of the following authors:
Stefano Boldorini, Lettere dal fronte, PeQuod
Angela Caccia, Di lentissimo azzurro, Campanotto
Clery Celeste, Salvare il necessario, ICentoLillo
Danila Di Croce , Dove ancora non siamo nati, Puntoacapo
Paola Di Gennaro, Basi, Industria & Letteratura
Bruno Di Pietro, Ἐλέα. Quando verrà il passato, Les Flaneurs
Flavio Ferraro, Il silenzio degli oracoli, L’arcolaio
Claudia Fofi, Le ossa cantano, AnimaMundi
Luca Lanfredi, Il coraggio necessario, Lamantica Edizioni
Stefano Lorefice, Naiver, Edizioni La Gru
Dario Marelli, Le meccaniche dei fiori, Puntoacaco
Massimo Monteduro, ESSE. Libro del fuoco, RP libri
Marco Onofrio, Luce del tempo, Passigli
Alfredo Rienzi, Custodi e invasori, Arcipelago Itaca
Antonella Sica, Corpi estranei, Arcipelago Itaca
Mariagiorgia Ulbar, Lighea, Elliot
Among the works received for the UNPUBLISHED POETRY section, the jury decided to proclaim
OVERALL WINNER
Filippo Ticozzi, Manovra di disostruzione
TIED FINALISTS
Alfredo Rienzi, VII.Septima
Eleonora Rimolo, Due volte l’anno visita il paese, Vorrei stendermi nuda sul pavimento, Ancora poche settimane e l’inverno sarà un ricordo
The jury also decided to signal the works of the following authors:
María Elena Blanco, La dama all’unicorno
Antonella Caggiano, Anima credi
Davide Castiglione, Dove muoiono i motori
Lorenzo Foltran, Ogni cinquanta metri, alla virata, Alla deriva, naufrago in piscina,
Chilometri passati in acqua, in vasca.
Giovanna Miceli, Le forme del Bianco
Mario Mottolese, D’altro canto
Massimo Parolini, Tre poesie inedite in dialogo con le opere dell’artista Romano Perusini
Matilde Tortora, Lei sola avanza, La numerosa, A Itaca
Among the works received for the PUBLISHED NARRATIVE section, the jury decided to proclaim
VINCITORI A PARIMERITO
Dino Azzalin, Acqua e zucchero, NEM
Roberta Castoldi L’aria che passa. Conversazioni con Franco Loi, AnimaMundi Edizioni
TIED FINALISTS
Isabella Bignozzi, Cantami o diva degli eroi le ombre, La Lepre Edizioni
Francesco Scaramozzino, Il significato della luna, Macchine Editore
The jury also decided to signal the works of the following authors:
Sara Asllani, Ellie Havel. Il Golem di Praga, Astro edizioni
Marcella Boccia, Il treno della memoria, Editrice 33 Pagine
Mauro Di Castro, La vita invisibile, Albatros
Paola Ferrario, Cosa ne sarà di noi, Edizioni Clandestine
Luigi Lazzaro, Adelchi, Leone Editore
Cristina Nagliati, L’appuntamento, Albatros
Stefano Palmisano, Cronache da Meridiana, Giazira Scritture Edizioni
Lidia Popolano, Il meeting, Affiori. Giulio Perrone Editore
Among the works received for the UNPUBLISHED NARRATIVE section, the jury decided to proclaim
OVERALL WINNER
Angelo Valoppi, Scritture morte
TIED FINALISTS
Sabrina Tonin, Rosso Carminio
Giovanni Zeverino, Ciao bella
The jury also decided to signal the works of the following authors:
Isabella Garanzini, L’ossatura iniziale e una tazza di tè
Elisabetta Biondi della Sdriscia, Operazione Shingle
MOTIVAZIONI DELLA GIURIA
Claudio Damiani Rinascita, Fazi editore
Rinascita di Claudio Damiani, pubblicato da Fazi Editore, si può considerare un prosimetro in cui le poesie in versi e il racconto non solo s'alternano ma si sostengono vicendevolmente con necessità e, insieme, con una grazia davvero inusuale. In questo libro Damiani, come se si trattasse del viaggio a ritroso del salmone, è risalito alle origini della propria poesia, ovvero a quei «paradisi di fecondazione», detto con le parole di Eugenio Montale, a tutti gli effetti decisivi per la sua vita di uomo e insieme per il suo immaginario di poeta. Ecco allora che la rievocazione del villaggio minerario ai piedi del Gargano, dove ha trascorso la propria infanzia e che da allora ha continuato, come un autentico e inesauribile miraggio paradisiaco, a nutrire in profondità la sua poesia, si dispiega via via davanti agli occhi del lettore, tanto da assurgere – senza per questo venire in alcun modo mitizzato – a simbolo di una promessa edenica che può valere, qui e ora, cioè nel tempo della vita, per tutti noi. Versi o prosa poetica che sia (ma come distinguerle, a questo punto?), Damiani si dimostra una volta di più capace di contemplare e interrogare la complessità della nostra esistenza con parole semplici e quiete, sorprendentemente prive di qualsiasi animosità, ma animate invece da una benevolenza e da una gentilezza di cui non gli si può che essere riconoscenti.
Luigi Cannillo, Dal Lazzaretto, La Vita Felice
Dal Lazzaretto di Luigi Cannillo è una prova poetica intensa e matura, capace di intrecciare con eleganza la memoria storica e una riflessione intima sull’isolamento, fisico e spirituale. Il lessico, raffinato ma non artificioso, si piega con sapienza alla forma, creando immagini nette e penetranti. L’autore dimostra una profonda consapevolezza del ritmo e della metrica del silenzio, alternando visioni quasi pittoriche a fenditure di vulnerabilità emotiva. La voce poetica è presente ma mai invadente, testimone partecipe che osserva senza clamore. È poesia che non cerca effetti, ma scava, con discrezione e precisione chirurgica.
Marco Pelliccioli, Nel concerto del tempo, Mondadori
Nel concerto del tempo di Marco Pelliccioli, edito nella prestigiosa collana «Lo Specchio» di Mondadori, è un canzoniere parentale e domestico che si fa apprezzare anzitutto per la nitida concretezza delle sue figure e descrizioni, nonché per la precisione e la pulizia della dizione poetica. Dietro ai versi di Pelliccioli, che è nato nel 1982 in provincia di Bergamo, si avverte la presenza feconda della migliore tradizione poetica lombarda contemporanea, da Vittorio Sereni a Giovanni Raboni e Maurizio Cucchi. Questo perché – si tratti delle poesie in versi, si tratti delle prose poetiche – predilige un linguaggio poetico semplice e diretto, che rifugge lo sfumato e l'ambiguità, per puntare dritto sull'oggetto, le figure, le situazioni memoriali di volta in volta messe a fuoco. Il fulcro della sua poesia, di conseguenza, andrà individuato non nel culto della Parola o nell'azzardo metaforico, ma nello svolgimento del discorso poetico, e dunque in una capacità di racconto e di riflessione che, senza concedere nulla alle divagazioni e alle ridondanze espressive, raggiunge nei casi migliori, il che è tanto più rimarcabile visto il risparmio dei mezzi espressivi messi in campo dal poeta, un'indubbia e sorprendente capacità evocativa.
Daniela Pericone, Corpo contro, Passigli
Una molteplicità di temi e di fuochi caratterizza e dà energia dinamica alla raccolta Corpo contro di Daniela Pericone. Siamo di fronte ad un’opera di marcato atteggiamento meditativo nei confronti dell’esistenza umana, che si va sviluppando in pagine di calibrata e coerente impostazione stilistica; pagine che offrono riflessioni, pongono interrogativi, danno luogo a contrappesi nei punti dove più lacerante è il dubbio o più ambivalente il ricordo. Il centro verso cui in maniera più o meno esplicita convergono queste riflessioni è l’interrogarsi sul senso dell’esistenza umana attraverso una introspezione che non fa sconti e si accompagna all’inevitabile domanda: chi sono io? e cosa diventerò? Ne risulta un quadro variegato che non a caso inizia con una serie di testi sul tema dell’inutilità dell’essere al mondo, che può cedere alla tentazione di un atteggiamento di resa e non medicabile malinconia, e tuttavia è composto in maniera fluida e con equilibrio di toni. I ricordi dell’infanzia, degli ambienti e degli esseri viventi legati al passato irrompono all’improvviso e si alternano con istanze contrapposte: la tentazione di cambiare luoghi e compagni di viaggio e di trovare riferimenti diversi. La Pericone non ama i toni alti ed enfatici, questa lunga meditazione si svolge con misura ben studiata, con equilibri efficaci di tono e di metrica. Nel far questo l’autrice coraggiosamente apre sé stessa in laghi di consapevolezza e si apre verso il lettore con altrettanto coraggio, stabilendo una complicità nel porre la propria esperienza e invitando a percorrere la strada che a ciascuno è data di vivere. Lo stile è essenziale, la composizione perfettamente armonizzata anche quando tratta temi in apparenza distanti ma dalla evidente valenza metaforica. Si crea in tal modo un’atmosfera particolarmente densa, che riesce a tenere viva l’appartenenza ad un inquietante destino comune ma si mantiene in una dimensione che evita abissi o disperazione.
Filippo Ticozzi, Manovra di disostruzione
Per brevi e incisivi frammenti si svolge la meditazione di Filippo Ticozzi, il continuo dialogo con le ombre, il senso di un’inquietudine senza tregua che colloca le sue scene e le sue apparizioni in presenza del mare: un mare anch’esso inquieto e minaccioso dove possiamo sentire il grido del dolore umano, la voce della vita che fugge e non ritorna: “All’angolo il blu del mare irrompe, / un odore acre e un orlo di terra a riva. / Per te le pale scavano la fossa che usavi / riempire di segreti; per te non cammino più.”
Alfredo Rienzi, VII.Septima
Alfredo Rienzi esplora l’altro lato delle cose, il lato nascosto, l’altra faccia della medaglia, quella che rimane in ombra e sfugge al nostro sguardo. Con i suoi versi impregnati di silenzio il poeta si avventura nei territori dell’incompiuto, dove tutto sembra vano e rimane solo la potenza amorosa: “non ti stancare mai, cuore mio / d’amare: amare anche le pietre e / le ortiche, e d’avvertire in petto il peso / nudo e soffocante dell’abbandono / e l’ombra stanca e vizza della mano.”
Eleonora Rimolo, Due volte l’anno visita il paese, Vorrei stendermi nuda sul pavimento, Ancora poche settimane e l’inverno sarà un ricordo
La giovane poetessa campana ambienta i suoi versi in un paese del sud e con immagini rapide e saettanti, cariche di forza simbolica, dipinge un affresco di affetti, desideri e solitudini, dove i personaggi si muovono inquieti e dove regna sovrana l’urgenza di accogliere la voce dell’amore: “Tu sai di respirare e di avere fame e di non avere niente / di tuo, io so di adorarti e di avere / freddo senza vestiti e di non avere / scampo al dolore. Siamo così semplici, / così diversi, così innamorati”.
Dino Azzalin, Acqua e zucchero, NEM
L’opera dal titolo Acqua e zucchero si distingue per una voce narrante autentica, sincera, intima e disarmata. La scrittura è essenziale ma evocativa, capace di accostare il quotidiano all’universale con naturalezza, come nel gesto infantile di “sciogliere”, per l’appunto, emozioni in un bicchiere d’acqua. C’è un equilibrio delicato tra fragilità e resistenza, tra silenzi e parole misurate. L’autore non forza l’immagine, la lascia affiorare, con una leggerezza che nasconde profondità. È narrativa che non cerca il compiacimento, ma la verità dell’esperienza vissuta. Un’opera toccante, che sa farsi ascoltare in silenzio.
Roberta Castoldi L’aria che passa. Conversazioni con Franco Loi, AnimaMundi Edizioni
Il libro di Roberta Castoldi è un'opera di delicata e profonda umanità. L'autrice riesce a tessere un dialogo con Franco Loi che va oltre la semplice intervista, trasformandosi in un incontro di anime. La voce del poeta emerge chiara e potente, grazie alla sensibilità con cui l’autrice la cattura e la restituisce. Il testo è ricco di spunti di riflessione sulla poesia, sulla vita e sull'arte, e offre al lettore un'esperienza coinvolgente e intima. Si percepisce l'amore e la cura che la Castoldi ha dedicato a questo lavoro, rendendolo un prezioso omaggio a uno dei grandi della poesia italiana.
Isabella Bignozzi, Cantami o diva degli eroi le ombre, La Lepre Edizioni
Il libro di Isabella Bignozzi reinterpreta con originalità il mito classico. L'autrice dà voce a figure femminili spesso marginalizzate, esplorandone la psicologia con finezza. La narrazione procede per quadri poetici, evocativi e ricchi di immagini suggestive. Il linguaggio è curato e musicale, capace di rendere la complessità emotiva dei personaggi. L'opera si distingue per la sua capacità di coniugare tradizione e sensibilità contemporanea, offrendo una rilettura del mito che è al tempo stesso antica e profondamente attuale.
Francesco Scaramozzino, Il significato della luna, Macchine Editore
Il libro di Francesco Scaramozzino cattura l'essenza di un microcosmo esistenziale con rara sensibilità. L'autore dipinge i suoi frammenti di narrazioni, con pennellate precise, soffermandosi sia sui dettagli concreti che sulle sfumature psicologiche dei personaggi. Le loro voci, i loro drammi, le loro piccole gioie emergono nitide in un racconto corale che si fa specchio di umanità varia e pulsante. Il lettore è immerso in un'atmosfera a tratti malinconica, a tratti vivace, dove la Vita si rivela, senza se e senza ma, straordinaria.
Angelo Valoppi, Scritture morte
La prosa di Angelo Valoppi si distingue per la fluidità con la quale le parole sono legate l’una all’altra; questo si riflette in maniera incisiva e concreta sull’incedere della totalità della narrazione. L’utilizzo deliberato della metafora e della sinestesia rende la descrizione, matrice dei suoi racconti, la principale porta d’ingresso nell’intimità dello sguardo dell’autore, procedendo di immagine in immagine; questo processo viene accuratamente trasposto in parola. I netti confini dell’indagine del reale, puntigliosa e compiuta, che si presenta sia agli occhi dell’io narrante – o, meglio, osservante – sia del lettore fanno sì che la vivacità di ogni passaggio giunga immediata e spontanea, e questo permette il cristallino emergere di muta – ma fulgida – emotività. L’insieme di questi tratti ha reso il lavoro di Valoppi meritevole di considerazione oltre all’assegnazione del premio in sé.
Sabrina Tonin, Rosso Carminio
L’avvincente racconto delle vicende di una donna e del suo amante, uomo, marito, consorte nell’accezione più ampia di questo termine avviene sullo sfondo, presente e pressante, della Storia: gli avvicendamenti della Guerra Civile Spagnola e della Seconda Guerra Mondiale plasmano il loro destino di passaggio in passaggio. Il racconto procede in maniera rapida, eppure l’umanità dei personaggi emerge chiaramente, di pari passo all’evoluzione del loro carattere. Le viscosità incontrate dalle umane vicende che passano attraverso gli eventi storici fanno sì che tale carattere si formi e trovi nuovi modi di esplicarsi lungo l’arco del racconto. Le eccessive troncature operate per giungere al finale hanno tuttavia orientato in maniera decisiva le scelte della giuria.
Giovanni Zeverino, Ciao bella
La peculiarità del racconto di Zeverino è la potenza della sua brevitas: pare quasi che riprenda la scrittura tipica delle odierne e-mail. Questa, però, pare inviata al destinatario in maniera temporizzata, ritardata apposta per permettere a chi legge di guardare dentro alle intercapedini degli eventi. Il divertissement letterario che informa questo breve racconto si intreccia con lo sfondo storico – e tragico – della Festa della Liberazione: liberazione da cosa, viene da chiedere, in assenza di speranza? Questo è quello che rimane, al termine degli eventi, mentre il vuoto si fa presente: “anche se sei un uomo, ti prego, combatti quella guerra che non ho combattuto io. Proprio perché tu sei un uomo, ti sarà più facile vincere quella guerra, questa guerra”.